La pubblicità contiene le uniche verità affidabili di un giornale.
Thomas Jefferson
presidente degli Stati Uniti


Con la pubblicità non dobbiamo vendere al consumatore la bistecca, bensì lo stuzzicante momento in cui la soffriggerà in padella.
Ernest Dichter
psicologo statuintense


Gli ideali di una nazione li capisci dalla sua pubblicità.
Norman Douglas
scrittore inglese


Perchè continuo ad investire in forti campagne pubblicitarie anche adesso che la mia azienda è
diventata il maggior produttore mondiale di chewing gum?
Per lo stesso motivo per cui il pilota di un aereo tiene i motori accesi anche dopo il decollo.
J. Wrigley
industriale statunitense


Deve essere un panorama meraviglioso per chi non sa leggere
(osservando le scritte luminose in Times Square a New York).
G. K. Chesterton
scrittore inglese


Nulla, a parte la zecca, può fare soldi senza pubblicità.
Thomas Babington Macaulay
storico e politico inglese


Anche Dio crede nella pubblicità, infatti ha messo campane in ognuna delle sue chiese.
Sacha Guitry
attore e commediografo francese


Molte cose piccole sono diventate grandi con un appropriato uso della pubblicità.
Mark Twain
scrittore statunitense


Chi smette di fare pubblicità per risparmiare i soldi è come se fermasse l’orologio per risparmiare il tempo.
Henry Ford
industriale statunitense


Quando scrivo un testo pubblicitario non voglio che lo si consideri creativo, ma tanto interessante da far comprare il prodotto.
David Ogilvy
fondatore dell’Agenzia di pubblicità Ogilvy & Mather



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Ecco i primi capitoli del mio nuovo romanzo. Saranno aggiornati i contnuti man mano che verranno scritti.

Inviare le crtiche ed i commenti a l.leone@yatw.it ricordando di indicare il capitolo e ovviamnte il suggerimento.

Grazie a tutti per la collaborazione.

1
La BMW X5 sfrecciava oltre il limite consentito sul ponte 25 Abril in direzione di Almada. L’uomo al volante teneva le mani fisse sullo sterzo e gli occhi sulla strada.
La cravatta era leggermente allentata per contrastare il caldo, il climatizzatore non funzionava ormai da qualche tempo.
L’uomo sudava tanto e tremava. Tremavano i denti, l’addome, le gambe.
Gli occhi erano iniettati di sangue e le tempie gli pulsavano.
Il respiro era affannato.
Non sarebbe andato troppo lontano in quelle condizioni.
La macchina continuò sulla superstrada E1 zigzagando tra il traffico pomeridiano di una giornata limpida e soleggiata usuale per quel periodo dell’anno. Superò lo svincolo per Cova da Piedade e l’uomo accelerò ancora portando il motore della BMW al massimo dei giri. La velocità aumentò e le auto intorno frenarono terrorizzate da quel proiettile grigio impazzito.
Giunta allo svincolo del Bairro 1° de Maio, la X5, con una manovra improvvisa, prese la rampa della 378 sbattendo contro il guard rail a 130 km/h; rimase in traiettoria grazie alle proprietà elastiche dello stesso e al differenziale autobloccante delle quattro ruote motrici;  ammaccò l’intera fiancata dalla parte del passeggero; imboccò Av. 1° de Maio.
L’uomo al volante non aveva una meta precisa, cercava solo un angolo di pace dove poter calmare il corpo. Evitò miracolosamente una monovolume e la donna che la guidava inveì senza pudore ma inutilmente contro il bolide.
Arrivato a Rua Foros de Amora evitò di imboccare il sottopassaggio e si buttò a destra, girando immediatamente per Rua de 25 Abril.
Qui improvvisamente, come se avesse innescato un limitatore, ridusse la velocità entro i limiti. La mancanza totale di traffico e di gente parve avere un effetto calmante sull’uomo che smise anche di tremare e sentì la stanchezza piombargli addosso. La tensione stava iniziando a sciogliersi e il corpo reclamava per lo sforzo e l’incoscienza.
I palazzi bassi e multi colore di Setùbal rendevano allegro quel deserto periferico che presto si sarebbe ripopolato dei residenti pendolari.
La X5 sgangherata passeggiò, esausta come il suo guidatore, tra quelle vie e arrivò in Rua Domingos Bontempo, una strada circolare che circonda i Jardim da Rua Domingos, un parco verde che contribuisce ad arricchire di un ulteriore colore il quartiere. L’uomo parcheggiò la macchina, aprì il finestrino e si abbandonò sul sedile. Chiuse gli occhi e respirò l’aria primaverile. Non gli ci volle molto ad addormentarsi.
Un vecchio con un bassotto osservò la scena. Fissò per un paio di secondi la macchina, poi borbottò qualcosa e discretamente continuò la sua strada verso il parco insieme al suo fedele amico.
Fu allora che José Henrique, nel dormiveglia senza tempo di una fuga irragionevole dal nulla e da nessuno, udì il fischio. Secco. Deciso.